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domenica 28 marzo 2021

Pochi mezzi, ma tanta passione

 

COME ERAVAMO

 


Nelle foto che pubblichiamo si vedono i ragazzi della parrocchia di San Giorgio, in compagnia di un giovanissimo don Renato Beltrami, da poco nominato parroco in sostituzione di don Pietro Belloni, che si ‘arrangiano’ a imbastire una partitella di calcio nel terreno dell’ex camposanto, a lato e sul retro della chiesa parrocchiale. Il luogo è tutt’ora detto ‘le Cappelle’ per la presenza delle cappellette devozionali – poi demolite, ad esclusione delle quattro incorporate nei montanti dei due cancelli di accesso - con le stazioni della via Crucis. Siamo a metà circa degli anni ’50 e Casale non disponeva di un campo giochi.

Pochi anni più tardi, però, in soccorso della parrocchia vennero i fratelli Luigi – ël professor, il professore – e Marì Gedda, già fondatori del Getsemani - che donarono un terreno di loro proprietà situato immediatamente a valle dell’oratorio Casa del Giovane. Era soltanto un prato arborato, ma per la trasformazione in campo sportivo si misero subito all’opera i giovani dell’Azione Cattolica, che con pala, picco, carriola e olio di gomito – ancora una volta sotto la guida del parroco – realizzarono (e qui si veda la terza foto) quello che divenne ‘il Sabbioso’, quel campetto pieno di sabbia e sassi sul quale i ragazzi del paese impararono le regole del calcio e dal quale uscirono anche sportivi di indiscusso valore. Uno per tutti: Daniele Bulgheroni, per anni titolare del glorioso Omegna Calcio.

Per il materiale fotografico ringraziamo ancora una volta la famiglia Dematteis e i volontari della Ca dij Libär e del museo della Latteria Consorziale Turnaria.



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