Il 15 settembre 1943, a Podgorica, Montenegro, cadeva il caporale maggiore Renato Puppieni, di Gattugno, artigliere della 5° batteria da montagna. Fu uno dei primi episodi della guerra di resistenza cui presero parte attiva gli alpini della Taurinense rimasti intrappolati in territorio jugoslavo dopo l’8 settembre.
COMANDO REGGIMENTO “GARIBALDI”
Stralcio dal diario del comandante la Divisione “Garibaldi” per il giorno 15 settembre 1943
… una pattuglia di artiglieri, non lungi dal posto di blocco di Podgorica, ha avuta una consegna precisa: nessuno deve passare.
A forte velocità avanza un autocarro tedesco. Ignora di proposito il segnale di arresto e tenta di violare la consegna. Alla mitraglia vigila il Cap.maggiore Puppieni Renato della 5° batteria.
Egli non conosce esitazioni; calmo, preciso, carica l’arma, punta e spara: il guidatore è colpito in pieno. La macchina sbanda, si raddrizza, prosegue nella sua corsa pazza. Il mitragliere rimane fermo, impassibile alla sua arma, ed alla forza bruta dell’auto, oppone quella fredda e ragionata della sua mitraglia. Perso ogni controllo, la macchina gli è ormai vicina, ma l’eroe non si muove: come un simbolo vivente di volontà indomita, rimane al suo posto finché l’auto è sopra di lui, lo travolge, si rovescia e si sfascia…
Il Comandante
colonnello Carlo Ravnich
Alla memoria di Renato Puppieni fu concessa la medaglia d’argento al valore militare. A lui e al fratello Primo, deceduto in seguito all’internamento nei campi di prigionia in Germania, è intitolata la piazzetta di Gattugno.
COMANDO REGGIMENTO “GARIBALDI”
Stralcio dal diario del comandante la Divisione “Garibaldi” per il giorno 15 settembre 1943
… una pattuglia di artiglieri, non lungi dal posto di blocco di Podgorica, ha avuta una consegna precisa: nessuno deve passare.
A forte velocità avanza un autocarro tedesco. Ignora di proposito il segnale di arresto e tenta di violare la consegna. Alla mitraglia vigila il Cap.maggiore Puppieni Renato della 5° batteria.
Egli non conosce esitazioni; calmo, preciso, carica l’arma, punta e spara: il guidatore è colpito in pieno. La macchina sbanda, si raddrizza, prosegue nella sua corsa pazza. Il mitragliere rimane fermo, impassibile alla sua arma, ed alla forza bruta dell’auto, oppone quella fredda e ragionata della sua mitraglia. Perso ogni controllo, la macchina gli è ormai vicina, ma l’eroe non si muove: come un simbolo vivente di volontà indomita, rimane al suo posto finché l’auto è sopra di lui, lo travolge, si rovescia e si sfascia…
Il Comandante
colonnello Carlo Ravnich
Alla memoria di Renato Puppieni fu concessa la medaglia d’argento al valore militare. A lui e al fratello Primo, deceduto in seguito all’internamento nei campi di prigionia in Germania, è intitolata la piazzetta di Gattugno.
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