Casale Corte Cerro, 25 luglio
Già all’indomani del voto contrario
alle delibere che avevano ad oggetto i buoni alimentari per i casalesi in
difficoltà e all’istituzione del conto corrente dedicato all’emergenza Covid,
da parte de “L’Alternativa per Casale”, avevamo evitato di sottolineare
apertamente il loro comportamento assolutamente fuori luogo e di totale
disinteresse nei confronti dell’intera collettività, proprio per non porre
ulteriormente l’accento su una decisione priva di un briciolo di responsabilità
nei confronti dei nostri concittadini.
Tuttavia, nonostante si sia già
provato a spiegare nelle opportune sedi, proseguono a millantare e ad accusare
il sottoscritto di aver mentito sulla riduzione del debito comunale.
A questo punto, i casi sono due: o
volutamente e consapevolmente distorcono la realtà dei fatti nonostante essi
siano oggettivi e chiari, oppure non sono nemmeno in grado di leggere un
bilancio comunale, circostanza molto grave per chi si fregia di aver
amministrato per anni e che vorrebbe avere spazio nella vita amministrativa del
nostro comune, con chissà quali conseguenze per Casale Corte Cerro.
Una volta per tutte provo a spigare
alla minoranza, che magari coglie anche l’occasione per acquisire qualche
competenza in materia di bilancio:
Il debito comunale diminuito di 800.000 euro, negli ultimi 5 anni è
riferito al debito mutui in ammortamento residuo: Debito per mutui al
01.01.2014: €. 2.776.900,32; Debito per mutui al 01.01.2019: €. 2.036.415,03. I
dati sono desumibili dagli allegati al Bilancio di Previsione anno 2014 e anno
2019.
Ad oggi, sono quindi più di 800.000 euro i risparmi derivanti
dalla precisa scelta amministrativa delle ultime due legislature di non
contrarre ulteriori mutui che gravassero sul bilancio del Comune.
Quello a cui fa invece riferimento e confusione la minoranza, sono i debiti
dello Stato Patrimoniale, che come ogni buon studente di economia
potrebbe diligentemente spiegare, non comprendo solo i mutui in ammortamento ma
al loro interno troviamo distinti:
I debiti da finanziamento
dell’Ente: determinati dalla somma algebrica del
debito all’inizio dell’esercizio più gli accertamenti sulle accensioni di
prestiti effettuati nell’esercizio, al netto dei pagamenti per rimborso di prestiti (sono quindi i debiti residui, parte capitale,
dei prestiti in essere risultanti dai prospetti inviati dalla Cassa Depositi e
Prestiti: piani di ammortamento).
I debiti di funzionamento verso fornitori:
sono iscritti nello stato patrimoniale solo se corrispondenti a obbligazioni
giuridiche perfezionate esigibili per le quali il servizio è stato reso o è
avvenuto lo scambio dei beni. La corretta applicazione del principio della
competenza finanziaria garantisce la corrispondenza con i residui passivi di
eguale natura (sono quindi i residui passivi diversi da quelli di
finanziamento).
E’ quindi errato oppure volutamente
falso al fine di travisare la realtà dei fatti per trarne un vantaggio,
affermare che il debito del Comune non sia diminuito di oltre 800.000€.
Ed è ancora più grave se lo si fa,
consapevolmente o con ignoranza, riportando dei dati di bilancio che non
rispecchiano l’argomento trattato.
Il
Sindaco
Claudio
Pizzi
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