Ci sono stato la scorsa settimana percorrendo il bel sentiero fiancheggiato da odorose acacie che sale dolcemente dal Cassinone verso Montebuglio. Dico subito che questa chiesetta, restituita con rifacimenti e mirate ristrutturazioni all’aspetto di un tempo, mi piace moltissimo. Ho ritrovato le belle colonne e il piccolo porticato che serviva da riparo ai numerosi fedeli, viandanti e operai che si fermavano per riposarsi e recitare una preghiera.
Il nome Balmello ha probabilmente origini spagnole e significa balma, “sotto una roccia sporgente”.
Per coloro che non conoscono la storia del Balmello vorremmo rammentare brevemente le sue origini che risalgono alla metà del XVII secolo. La costruzione era dedicata alla Madonna di Caravaggio, la cui apparizione risale al 26 maggio 1432.
Negli anni cinquanta venne acquistata una statua lignea e messa nella nicchia sulla parete di fondo di quella che inizialmente era solo una cappella a pianta rettangolare e dove esisteva un affresco della Vergine che, causa umidità, andò perso. Ora però l’effige è riapparsa. In quegli stessi anni fu chiuso anche il porticato Nel 1990 furono costruiti un nuovo altare, un leggio e la sedia per il celebrante in granito e mattoni e nel presbiterio furono posti una croce e un candelabro in ferro battuto, opera di un artigiano locale.
Numerosi sono gli ex-voto e il più antico risale al 1709. Attualmente, in quel minuscolo spazio, è rimasto solo il piccolo altare. Negli anni andati si usava recitarvi il Rosario per tutto il mese di maggio e alla domenica successiva al giorno 26 la Priora e la vice Priora portavano la torta da mettere all’incanto con altre offerte. A questo proposito vorrei ricordare un simpatico episodio che Laura Dematteis scrisse sul Bollettino Parrocchiale n. 25 del 18 giugno 1995 : “Tanti anni fa mia bisnonna Marianin fu chiamata a sostenere l’onorato incarico di vice priora e dovette portare in processione fino alla chiesina la grande torta offerta dalla priora, che era di famiglia facoltosa. Essendo però il sentiero molto accidentato, la povera Marianin inciampò e cadde con tutta la magnificente torta!.. Ancora prima di morire, alla bella età di 93 anni, la nonnina ricordava il fatale giorno come l’esperienza forse più umiliante della sua lunga vita”.
La Comunità deve un ringraziamento grande e doveroso a Rosella e Dante Bertolotti che, con grande generosità, stanno facendo di questa chiesetta un piccolo gioiello.
(senza firma)
Il nome Balmello ha probabilmente origini spagnole e significa balma, “sotto una roccia sporgente”.
Per coloro che non conoscono la storia del Balmello vorremmo rammentare brevemente le sue origini che risalgono alla metà del XVII secolo. La costruzione era dedicata alla Madonna di Caravaggio, la cui apparizione risale al 26 maggio 1432.
Negli anni cinquanta venne acquistata una statua lignea e messa nella nicchia sulla parete di fondo di quella che inizialmente era solo una cappella a pianta rettangolare e dove esisteva un affresco della Vergine che, causa umidità, andò perso. Ora però l’effige è riapparsa. In quegli stessi anni fu chiuso anche il porticato Nel 1990 furono costruiti un nuovo altare, un leggio e la sedia per il celebrante in granito e mattoni e nel presbiterio furono posti una croce e un candelabro in ferro battuto, opera di un artigiano locale.
Numerosi sono gli ex-voto e il più antico risale al 1709. Attualmente, in quel minuscolo spazio, è rimasto solo il piccolo altare. Negli anni andati si usava recitarvi il Rosario per tutto il mese di maggio e alla domenica successiva al giorno 26 la Priora e la vice Priora portavano la torta da mettere all’incanto con altre offerte. A questo proposito vorrei ricordare un simpatico episodio che Laura Dematteis scrisse sul Bollettino Parrocchiale n. 25 del 18 giugno 1995 : “Tanti anni fa mia bisnonna Marianin fu chiamata a sostenere l’onorato incarico di vice priora e dovette portare in processione fino alla chiesina la grande torta offerta dalla priora, che era di famiglia facoltosa. Essendo però il sentiero molto accidentato, la povera Marianin inciampò e cadde con tutta la magnificente torta!.. Ancora prima di morire, alla bella età di 93 anni, la nonnina ricordava il fatale giorno come l’esperienza forse più umiliante della sua lunga vita”.
La Comunità deve un ringraziamento grande e doveroso a Rosella e Dante Bertolotti che, con grande generosità, stanno facendo di questa chiesetta un piccolo gioiello.
(senza firma)
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