dal Bollettino
Parrocchiale di Ramate n. 8 – 3 marzo
2013
I versanti montuosi attorno ai villaggi
rurali erano un tempo fittamente coltivati con il sistema dei terrazzamenti o roncature
che permettevano di ottenere , grazie ad un enorme lavoro spesso collettivo,
strisce di terra pianeggiante sulla montagna ripida. I terrazzamenti erano
ricavati scavando in piano parti collinari o montuose poi delimitati da muri in
pietra costruiti a secco e poggiati su roccia viva, che sostenevano il terreno
formando una specie di scalino.
Nel XIV-XV sec. il forte aumento della
popolazione portò all’estensione di questa pratica, che piegava le asperità dei
luoghi alle esigenze della comunità contadina. I prodotti principalmente
coltivati erano la vite, la segale, ortaggi e dalla fine del 700 le patate.
Oltre i campi terrazzati giganteschi castagni
da frutto fornivano una importante scorta alimentare per l’inverno. Con il
graduale abbandono della montagna la maggior parte dei terrazzamenti intorno ai
paesi sono oggi imboscati, in quanto i boschi di latifoglie che sovrastano la
montagna continuano ad avanzare, distruggendo i muri a secco e si stringendosi
sempre più attorno ai villaggi. Andiamo così perdendo una caratteristica della
passata civiltà rurale e contadina con la conseguente modifica del territorio.
Doro
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