I CENT’ANNI DEL CIRCOLO DI RAMATE
Domenica 26 maggio 1912: una data storica per i frazionisti di Ramate. A otto anni dalla costituzione del Circolo Operaio, avvenuta il 4 settembre del 1904, si inaugura la sede del circolo stesso, un edificio di due piani appositamente realizzato alla periferia dell’abitato, con dimensioni di 22 metri per 11 e dotato di tre saloni e sei camere. Due dei saloni del piano terreno sono destinati alle attività di mescita per i soci, mentre nel terzo ha sede la Cooperativa di Consumo, istituita il 20 luglio 1907 su iniziative dei medesimi soci.
Una storia lunga e travagliata, quella del circolo ramatese, sino dagli esordi. Un paio di anni dopo la fondazione fu il Consorzio Daziario di Pallanza a cercare di ostacolare l’attività di queste organizzazioni, riuscendo ad ottenere dai tribunali la chiusura di parecchie di loro e la confisca delle merci. Insorse però la federazione socialista che, con una dura battaglia legale, fece in modo che i circoli potessero riaprire proprio nel 1907. Il circolo di Ramate riprese a funzionare nel settembre di quell’anno, sotto la guida del presidente Giuseppe Valsesia e del segretario Pietro Pallanza.
Nel 1927 il regime costringe il circolo operaio a trasformarsi in dopolavoro fascista, pur mantenendo fondamentalmente le sue funzioni, mentre la cooperativa di consumo diventa cooperativa del Littorio per poi fallire nel 1942 ed essere definitivamente liquidata nel 1949.
Negli anni ’80 una nuova crisi finanziaria, tanto grave da portare alla cessione dell’edificio a privati e alla ventilata chiusura dell’attività. Ma proprio da questo brutto momento prende avvio la nuova gestione, che in breve tempo porta prima di tutto alla ‘riconquista’ della sede e quindi alla sua completa ristrutturazione, formalmente terminata pochi anni or sono, ma per molti versi in continuo progresso.
Il palazzo è carico di ricordi per tutti gli abitanti della parte ‘bassa’ del comune di Casale. I suoi locali furono via via sede di diverse attività, da quelle di partito – ricordiamo che Ramate, nel secondo dopoguerra, fu a lungo conosciuto come ‘il paese dei comunisti’ – a quelle sociali e ricreative. Come dimenticare la celebre fanfara ‘Garibaldina’ che per anni operò in paese sino a che, nel 1953, gli strumenti finirono distrutti – causa una furibonda carica di polizia - durante un servizio prestato a Omegna in accompagnamento a un corteo di lavoratori in sciopero.
E come dimenticare che nelle stanze del primo piano furono collocate le aule della scuola elementare - sino alla realizzazione del nuovo plesso, proprio lì a pochi metri di distanza – e di conseguenza i seggi elettorali della rinata democrazia.
Entrato a far parte del circuito ARCI e rinominato ‘Rio Grande’, in onore del corso d’acqua che scorre poco lontano, il circolo di Ramate continua a svolgere il suo compito di aggregazione e diffusione culturale, costituendo un punto di riferimento insostituibile per tutto ‘il basso’ casalese.
E quindi… buon primo secolo! E avanti così.
LIETI EVENTI
I migliori auguri alla piccola Greta Tufano che sabato 19 maggio entrerà a far parte della comunità parrocchiale di Ramate con la celebrazione del Battesimo.
Domenica 26 maggio 1912: una data storica per i frazionisti di Ramate. A otto anni dalla costituzione del Circolo Operaio, avvenuta il 4 settembre del 1904, si inaugura la sede del circolo stesso, un edificio di due piani appositamente realizzato alla periferia dell’abitato, con dimensioni di 22 metri per 11 e dotato di tre saloni e sei camere. Due dei saloni del piano terreno sono destinati alle attività di mescita per i soci, mentre nel terzo ha sede la Cooperativa di Consumo, istituita il 20 luglio 1907 su iniziative dei medesimi soci.
Una storia lunga e travagliata, quella del circolo ramatese, sino dagli esordi. Un paio di anni dopo la fondazione fu il Consorzio Daziario di Pallanza a cercare di ostacolare l’attività di queste organizzazioni, riuscendo ad ottenere dai tribunali la chiusura di parecchie di loro e la confisca delle merci. Insorse però la federazione socialista che, con una dura battaglia legale, fece in modo che i circoli potessero riaprire proprio nel 1907. Il circolo di Ramate riprese a funzionare nel settembre di quell’anno, sotto la guida del presidente Giuseppe Valsesia e del segretario Pietro Pallanza.
Nel 1927 il regime costringe il circolo operaio a trasformarsi in dopolavoro fascista, pur mantenendo fondamentalmente le sue funzioni, mentre la cooperativa di consumo diventa cooperativa del Littorio per poi fallire nel 1942 ed essere definitivamente liquidata nel 1949.
Negli anni ’80 una nuova crisi finanziaria, tanto grave da portare alla cessione dell’edificio a privati e alla ventilata chiusura dell’attività. Ma proprio da questo brutto momento prende avvio la nuova gestione, che in breve tempo porta prima di tutto alla ‘riconquista’ della sede e quindi alla sua completa ristrutturazione, formalmente terminata pochi anni or sono, ma per molti versi in continuo progresso.
Il palazzo è carico di ricordi per tutti gli abitanti della parte ‘bassa’ del comune di Casale. I suoi locali furono via via sede di diverse attività, da quelle di partito – ricordiamo che Ramate, nel secondo dopoguerra, fu a lungo conosciuto come ‘il paese dei comunisti’ – a quelle sociali e ricreative. Come dimenticare la celebre fanfara ‘Garibaldina’ che per anni operò in paese sino a che, nel 1953, gli strumenti finirono distrutti – causa una furibonda carica di polizia - durante un servizio prestato a Omegna in accompagnamento a un corteo di lavoratori in sciopero.
E come dimenticare che nelle stanze del primo piano furono collocate le aule della scuola elementare - sino alla realizzazione del nuovo plesso, proprio lì a pochi metri di distanza – e di conseguenza i seggi elettorali della rinata democrazia.
Entrato a far parte del circuito ARCI e rinominato ‘Rio Grande’, in onore del corso d’acqua che scorre poco lontano, il circolo di Ramate continua a svolgere il suo compito di aggregazione e diffusione culturale, costituendo un punto di riferimento insostituibile per tutto ‘il basso’ casalese.
E quindi… buon primo secolo! E avanti così.
LIETI EVENTI
I migliori auguri alla piccola Greta Tufano che sabato 19 maggio entrerà a far parte della comunità parrocchiale di Ramate con la celebrazione del Battesimo.
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