Giuseppe d'Arimatea, secondo i Vangeli, fu il ricco possidente che si fece consegnare da Ponzio Pilato il cadavere di Gesù per deporlo nel sepolcro che aveva preparato per sè stesso, quello da cui il Cristo risorse dopo tre giorni.
Secondo la leggenda Giuseppe aveva raccolto in un calice le ultime gocce di sangue del Cristo morente, il sangue del Re dei re, quindi sangue reale. Anni dopo si spostò in Europa occidentale, si dice nel sud della Francia, portandosi Maria di Magdala, la Maddalena, e quella coppa che depositò in qualche posto mantenuto segreto e che nei secoli successivi divenne una potente reliquia - il Santo Graal - alla cui ricerca si dedicarono religiosi, cavalieri e monarchi.
Giuseppe d'Arimatea fu proclamato santo; la sua memoria si celebra oggi, 31 agosto.
Secondo la leggenda Giuseppe aveva raccolto in un calice le ultime gocce di sangue del Cristo morente, il sangue del Re dei re, quindi sangue reale. Anni dopo si spostò in Europa occidentale, si dice nel sud della Francia, portandosi Maria di Magdala, la Maddalena, e quella coppa che depositò in qualche posto mantenuto segreto e che nei secoli successivi divenne una potente reliquia - il Santo Graal - alla cui ricerca si dedicarono religiosi, cavalieri e monarchi.
Giuseppe d'Arimatea fu proclamato santo; la sua memoria si celebra oggi, 31 agosto.
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