Ho conosciuto Claudio Albertini quindici anni
or sono, quando entrammo insieme a far parte dell’assemblea di Ecomuseo Cusius e soprattutto quando l’ho avuto
come componente del consiglio direttivo del medesimo ente, dal 2013 al 2016.
Era persona di poche parole, ma proprio per questo i suoi interventi
risultavano sempre mirati ai temi in discussione e improntati al sano
pragmatismo di chi è abituato ad affrontare i problemi con il sano buon senso
dei montanari, senza troppi fronzoli e perditempi.
Ma la sua vera natura si rivelava d’improvviso
quando si andavano a toccare i temi che più gli stavano a cuore: il territorio
e la sua storia, le scoperte archeologiche e, soprattutto, le scienze della
terra di cui era profondo e appassionato cultore. Allora, nei momenti di pausa
tra una riunione e l’altra, era un piacere starlo ad ascoltare mentre discuteva
con l’amico Aldo Maulini di cave e grotte e scavi e scarpinate su e giù per le
pendici alla ricerca di qualche ‘sasso’ raro da aggiungere alle loro
collezioni. E degli articoli che stava scrivendo per le riviste di settore, dei
libri che aveva in progetto o delle lezioni che andava a tenere presso l’università
di Milano. Ecco, quei momenti sono, credo il miglior riconoscimento che mi
hanno lasciato i dodici anni trascorsi ad amministrare l’ente cusiano.
Ora anche Claudio, dopo Aldo, è ‘andato
avanti’. E a noi restano i bei ricordi e l’impegno a raccogliere il testimone e
proseguire il suo lavoro. Addio, amici.
Massimo M. Bonini
presidente emerito di Ecomuseo Cusius
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