L’autunno del 1911 fu particolarmente laborioso per gli amministratori comunali di Casale Corte Cerro. Era in discussione la richiesta dei frazionisti di Ressega, Santa Maria, Pedemonte, Paesello e Baraggia di staccarsi dal territorio per ridare vita al comune di Gravellona Toce, che già aveva avuto effimera esistenza – alcuni decenni – nel corso del XVII secolo.
Lunghe e minuziose furono le discussioni che portarono a tracciare il nuovo confine appena oltre il termine del piano alluvionale del Toce, cercando di salvaguardare al massimo le singole proprietà, tanto da arrivare a una linea dall’andamento quantomeno curioso.
L’accordo venne alfine raggiunto con delibera del consiglio comunale in data 26 novembre e ratificato dalla Legge n. 1293 del 12 dicembre 1912.
Cento anni fa si divideva in due parti quello che allora era considerato un grande comune – 2700 abitanti al censimento di quello stesso anno – per favorire una maggior vicinanza dell’istituzione a coloro che abitavano la zona più popolosa, ma anche più distante dal capoluogo. Oggi…
Lunghe e minuziose furono le discussioni che portarono a tracciare il nuovo confine appena oltre il termine del piano alluvionale del Toce, cercando di salvaguardare al massimo le singole proprietà, tanto da arrivare a una linea dall’andamento quantomeno curioso.
L’accordo venne alfine raggiunto con delibera del consiglio comunale in data 26 novembre e ratificato dalla Legge n. 1293 del 12 dicembre 1912.
Cento anni fa si divideva in due parti quello che allora era considerato un grande comune – 2700 abitanti al censimento di quello stesso anno – per favorire una maggior vicinanza dell’istituzione a coloro che abitavano la zona più popolosa, ma anche più distante dal capoluogo. Oggi…
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