Santa Apollonia – säntä Polòniä – è Festeggiata a Ramate il 9 Febbraio.
Apollonia, vergine di Alessandria d’Egitto, subì il martirio sotto l’imperatore Decio, verso l’anno 250. Era già in età avanzata quando fu arrestata e anche innanzi ai carnefici non cessava di predicare liberamente la fede di Cristo. Fu crudelmente percossa e le furono strappati tutti i denti: da ciò deriva la devozione della pietà cristiana verso questa santa nel dolori dei denti e il simbolo delle tenaglie con le quali viene abitualmente rappresentata. Innalzato ed acceso un rogo, minacciarono poi di bruciarla viva se non avesse pronunciato empie parole; ma essa, avendo riflettuto un poco tra se, si svincolò improvvisamente dalle loro mani e si gettò nel fuoco che le avevano preparato, così spontaneamente, che gli stessi autori di quella crudeltà rimasero sbigottiti.
A Ramate, negli anni venti, nel giorno della ricorrenza veniva celebrata solitamente da don Giacomo Calderoni una Messa alle sette di mattino; a questa seguiva l’offerta che consisteva in cinque o sei cestini di fagioli, patate e uova. La vendita all’incanto riusciva a raccogliere persino quattro o cinque lire. Tra il 1925 e il 1932 si decise di spostare la funzione e l’incanto dell’offerta alla domenica pomeriggio, con l’intervento della fanfara della Cereda, allora diretta dal maestro Giovanni Giroldi. Sussisteva pure l’usanza di scegliere la Priora tra le ragazze del paese; la “concorrenza” era forte e quindi solo una ragazza per famiglia poteva essere investita di questo privilegio.
Nella chiesa parrocchiale, dov'è attualmente situata la grotta della Madonna di Lourdes, fatta realizzare da monsignor Belloni negli anni venti, era posto un quadro di sant’Apollonia che dopo i lavori per la grotta non fu più ritrovato; ci si dovette rivolgere a persone di Granerolo che possedevano un quadro della santa, ispirandosi al quale il pittore Frascoia di Crusinallo dipinse lo stendardo. In seguito si acquistò anche una statua di gesso che fu poi sostituita da quella attuale, lignea, proveniente dalla val Gardena che, insieme a quella di san Lorenzo, si trova nella cappella di sinistra.
Apollonia, vergine di Alessandria d’Egitto, subì il martirio sotto l’imperatore Decio, verso l’anno 250. Era già in età avanzata quando fu arrestata e anche innanzi ai carnefici non cessava di predicare liberamente la fede di Cristo. Fu crudelmente percossa e le furono strappati tutti i denti: da ciò deriva la devozione della pietà cristiana verso questa santa nel dolori dei denti e il simbolo delle tenaglie con le quali viene abitualmente rappresentata. Innalzato ed acceso un rogo, minacciarono poi di bruciarla viva se non avesse pronunciato empie parole; ma essa, avendo riflettuto un poco tra se, si svincolò improvvisamente dalle loro mani e si gettò nel fuoco che le avevano preparato, così spontaneamente, che gli stessi autori di quella crudeltà rimasero sbigottiti.
A Ramate, negli anni venti, nel giorno della ricorrenza veniva celebrata solitamente da don Giacomo Calderoni una Messa alle sette di mattino; a questa seguiva l’offerta che consisteva in cinque o sei cestini di fagioli, patate e uova. La vendita all’incanto riusciva a raccogliere persino quattro o cinque lire. Tra il 1925 e il 1932 si decise di spostare la funzione e l’incanto dell’offerta alla domenica pomeriggio, con l’intervento della fanfara della Cereda, allora diretta dal maestro Giovanni Giroldi. Sussisteva pure l’usanza di scegliere la Priora tra le ragazze del paese; la “concorrenza” era forte e quindi solo una ragazza per famiglia poteva essere investita di questo privilegio.
Nella chiesa parrocchiale, dov'è attualmente situata la grotta della Madonna di Lourdes, fatta realizzare da monsignor Belloni negli anni venti, era posto un quadro di sant’Apollonia che dopo i lavori per la grotta non fu più ritrovato; ci si dovette rivolgere a persone di Granerolo che possedevano un quadro della santa, ispirandosi al quale il pittore Frascoia di Crusinallo dipinse lo stendardo. In seguito si acquistò anche una statua di gesso che fu poi sostituita da quella attuale, lignea, proveniente dalla val Gardena che, insieme a quella di san Lorenzo, si trova nella cappella di sinistra.
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