SANT’ANTONIO
PROTETTORE DEGLI ANIMALI
E’ stata celebrata anche quest’anno - presso
l’oratorio della Cereda, che lo vede copatrono del paese - la festa di
sant’Antonio Abate, inizialmente prevista per domenica 15 gennaio e poi
rinviata al 22 per motivi organizzativi.
A onorare il santo eremita, molto venerato un
tempo quale protettore degli animali domestici, un buon numero di frazionisti
accompagnati dai loro ‘amici a quattro zampe’, ormai fondamentalmente cani,
vista la quasi totale scomparsa della zootecnia dal territorio. Al termine
della Messa l’arciprete, don Pietro Segato, coadiuvato dal vice, padre Joseph
Irudaya Raj, ha impartito loro la benedizione che dovrebbe preservarli dai
malanni durante l’intero corso dell’anno. Contemporaneamente sono state
benedette anche le confezioni di sale, elemento dal forte valore simbolico
nelle culture antiche e destinato a essere somministrato agli stessi animali
quale primo medicamento in caso di affezioni.
Un piccolo rinfresco, offerto dal comitato
frazionale, ha concluso in allegria il freddo, ma ben soleggiato pomeriggio.
MEZZ’INVERNO
IN LATTERIA
Il secondo appuntamento dei Venerdì in
Latteria è fissato per il 3 febbraio, ricorrenza di san Biagio vescovo, quando,
con la collaborazione della Compagnia dij
Pastor, si parlerà delle leggende e delle tradizioni popolari legati a
questo particolare periodo dell’anno. A ‘fare da guida’, ci penserà barbä Bonìn, a partire dalle 21 e con
ingresso libero.
LUTTI
Sono scomparsi Silvana Milani Cranna, 75
anni, residente a Crusinallo ma originaria della Cereda, Vincenza Mignemi
Ettaher, 43 anni e Gino Piumarta, 88 anni, entrambe di Casale centro. A parenti
e amici le più sentite condoglianze della redazione
IN
MEMORIA DEL MAESTRO GINO
Se n’è andato ‘in punta di piedi’, il maestro
Gino Piumarta, così come era sempre vissuto, probabilmente dispiaciuto di dover
dare disturbo a qualcuno.
Lo avevo conosciuto da bambino, prima quale
grande amico di mio padre e poi come mio docente di seconda elementare, nella
scuola pluriclasse di Montebuglio, in quell’unico anno scolastico – 1962/63 –
in cui vi insegnò prima di passare a Ramate, dove se non ricordo male, rimase
sino al termine della sua lunga carriera.
E poi - tanti anni dopo, nel 1998 - me lo
ritrovai accanto un’altra volta quando, alla scomparsa di don Renato Beltrami,
si trattò di ricostituire la redazione Casalese dell’Informatore, il
settimanale diocesano a cui da molto tempo collaborava assiduamente con la sua
prosa piana, il suo linguaggio conciso e preciso e una grande umiltà, tanto che
ben raramente firmava i suoi pezzi, lasciando all’amico parroco tutto il merito
del lavoro. Prodigo di suggerimenti e consigli - da insegnante, sino in fondo e
fino all’ultimo - porti sempre con cortesia e grande acume, mite e gentile, ma
di grandissimo rigore morale.
Trovarlo in giro per il paese era sempre un
piacere, perché ogni incontro era foriero di un’osservazione, una notizia, un
commento di cui far tesoro e da riutilizzare per gli articoli di fine
settimana.
Mancheranno, a Casale, la sua figura minuta e
il suo consiglio arguto. Non resta che cercare di seguirne l’insegnamento e l’esempio.
Arrivederci, maestro. E grazie.
Massimo M. Bonini – barbä Bonìn
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