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mercoledì 1 settembre 2010

Le Madonne di settembre

Settembre, mese mariano. In subordine a maggio, quando la Vergine Maria viene ricordata ogni giorno, ma è significativa la presenza di numerose ricorrenze a lei dedicate.
Il giorno 8 si festeggia la sua Natività, da noi particolarmente celebrata al santuario del Boden, sopra Ornavasso, il 12 Santissimo Nome di Maria, il 15 la Beata Vergine Addolorata e si termina il 7 di ottobre con la Vergine del Rosario. Il culto mariano è diffuso in tutta la cristianità e anche nella nostra zona sono innumerevoli le chiese, gli oratori e le cappellette votive dedicate alla Madonna in tutte le sue ‘forme’.
Particolare è la venerazione della Beata Vergine della Mercede, che si trova nell’oratorio della Cereda di Casale Corte Cerro. Proviene dalla Spagna, travagliata prima dai Vandali e dai Goti e poi dai Saraceni, venuti dall’Africa. Costoro riducevano molti prigionieri in schiavitù deportandoli nei loro vasti domini. Il 2 agosto 1218 la Madonna apparve a san Pietro Nolasco e a san Raimondo di Peñafort, nonché al re Giacomo di Aragona, comandando loro di istituire un nuovo ordine religioso che si denominasse della Mercede e che avesse il compito di riscattare gli schiavi cristiani.
Così fu fondato l’Ordine dei Mercedari, che fregiandosi delle armi del re di Spagna e con l’approvazione dei papi Onorio III e Gregorio IX, si diffusero per il mondo.
Alla Cereda la devozione alla Madonna della Mercede, proviene dal sacerdote Pietro Ferraris – originario del luogo e morto il 21 dicembre 1842 all’età di 77 anni - religioso Mercedario che aveva donato alla chiesa un piccolo quadro raffigurante la Vergine incoronata sotto il cui manto stanno uomini e donne liberati dalle catene. Il giorno della sua festa, 24 settembre, veniva cantata la Messa e per iniziativa del fabbriciere dell’oratorio, Carlo Pietro Zingaro, si acquistò una statua della Vergine a Milano, dalla ditta Lorenzo Riva. Arrivò il 22 novembre 1925 al Gabbio e fu portata alla chiesetta in una grandiosa processione. Venne posta sul nuovo altare in marmo, consacrato poi dal vescovo di Galtelli (Sardegna) il 28 settembre 1926.
barba bunin

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