ANCORA CASTAGNATE
Prossimo appuntamento Domenica 8 Ottobre,
nel pomeriggio, a Ramate, a cura della Pro Ramate e Dintorni, sempre
attivissima.
Domenica 15, alle ore 15.00, sarà la volta
di Casale centro, presso il giardino delle scuole elementari, con la
collaborazione dell’Associazione Genitori e del Gruppo Giovani Famiglie della
parrocchia di S. Giorgio. Lo scopo finale, oltre all’occasione d’incontro per
tutti i genitori e i cittadini in genere, è il completamento della raccolta di
fondi, già iniziata lo scorso Giugno, per dotare il plesso scolastico di un
nuovo apparecchio fotocopiatore. Domenica 8, nel pomeriggio, si attendono
volontari per la raccolta della “materia prima”.
Massimo
M. Bonini
La notizia del decesso del prof. Luigi Gedda
ha avuto nei Casalesi che lo conobbero un riscontro di commozione e sincero
rimpianto.
La sua assenza dal paese, lunga vari anni,
dovuta all’età e ai mutati rapporti col Getsemani ha in parte attenuato, ma non
cancellato, i contatti fraterni nati durante le vacanze estive nella casa di
via Zone e dalle relazioni di parentele e amicizie che destavano interesse e
curiosità.
Il vincolo affettivo che unitamente alla
sorella Marj sentiva per il paese degli avi materni, Lo portò ad esercitare a
Casale le prime esperienze di grande comunicatore indirizzando i giovani del
tempo ad impegnarsi con lo spirito del Vangelo per una scelta di fede e di
servizio: scelta che fece propria e fu costante nella sua lunga esistenza
umana.
La forte personalità di Gedda, ampiamente
ricordata e discussa dalla stampa di questi giorni, negli anni ’40 e ’50 ebbe
momenti di grande vigore con le note affermazioni nei settori della
spiritualità, delle opere, della medicina e Lo rese protagonista in eventi
storici sia civili che ecclesiali.
Tuttavia a Casale Lo si ricorda in una
dimensione più intima, familiare, ricca di autentica carica umana. Era
confidenzialmente chiamato ‘l prufesur in virtù dei servizi che con
generosità ha prestato da giovane medico e per le nozioni culturali che
dispensava nei lunghi, serali incontri con gli amici.
Seppe suscitare tra i giovani la dedizione
all’impegno e alla responsabilità personale e li aiutò a costruirsi una casa,
la Casa del Giovane, “lavorando di notte a portar sassi e a scavare il terreno
e poi a recitare drammi e commedie per dieci anni, quasi ogni domenica per
saldare i debiti…” come Lui stesso ricorda nel volumetto autobiografico “Addio
Gioventù”.
E’ questa una delle testimonianze
indimenticabili dell’inscindibile legame tra fede e opre in cui Gedda
fermamente credeva e che magistralmente seppe inculcare nei suoi giovani amici.
Con lo stesso spirito, negli anni della
piena maturità, a Casale poté realizzare un sogno ambito e vagheggiato da
tempo, una Casa di Spiritualità, il Getsemani, che nei periodi di piena
efficienza, con i vari corsi culturali e dei Comitati Civici, contribuì a dar
lustro al nostro paese e renderlo noto a gente di tutta Italia.
Della Sua lunga vita ci lascia pure il
ricordo di una tenace volontà di assoggettarsi alla Chiesa, di volerla servire
alternando con lo stesso spirito l’assunzione di grandi responsabilità e grandi
rischi, accettando i tempi dell’umiltà e del silenzio e onorando la sua
qualifica professionale con ricerche e studi che hanno fruttato titoli e
riconoscimenti internazionali e prestigiosi.
In questo momento di commiato, sono la
pietà, l’amarezza, i ricordi e i pensieri struggenti che si accavallano e
spingono all’emozione che si stempera solo ricordando la grande fede e la
cosciente adesione alla volontà di Dio di Luigi Gedda, uomo e cristiano.
Concludendo
questo breve e inadeguato ricordo si riportano parti di una lettera scritta nel
periodo più cruciale dell’ultima guerra, quando impossibilitato a lasciare Roma
ha voluto trasmettere ai suoi “giovani casalesi” sentimenti e speranze:
“Carissimi, non sono mai stato assente da
Casale per un periodo così lungo. Perciò cresce in me il desiderio di rivedere
tante cose care e specialmente voi, i miei più cari tra i giovani d’Azione
Cattolica.Tanto più ora che siete a casa quasi tutti e che sarebbe una festa
sedere a semicerchio attorno al camino e raccontare le cose di un tempo,
risuscitare episodi incancellabili, personaggi, battaglie,speranze….Vorrei fare
con voi tanti bei progetti per il domani… Vorrei cantare con il rev. Arciprete
e con voi le profezie di questo Avvento nel quale veramente e più che mai
attendiamo Colui che solamente può ridare un significato alla vita del mondo…
Vorrei raccogliere la voce invernale, austera del nostro Casale e soffrire per
la doppia austerità di cui si riveste in questo periodo di guerra.
Vorrei… Molte cose vorrei. E depongo il
sacrificio che questi desideri insoddisfatti mi costano nelle mani del Signore.
Io vi ricordo ad uno ad uno e vi abbraccio
con il fraterno amore di sempre.
Uno dei destinatari ha saputo conservare gelosamente lo scritto che è una delle più significative documentazioni dell’amore che Gedda ebbe per Casale e la sua gente e che portò nel cuore fino alla fine.
Grazie, prufesur.
Italo
Dematteis