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domenica 22 aprile 2012

Notizie 22 aprile 2012

DA TERMIDORO A LIPSIA

E’ davvero inimmaginabile la quantità di documenti, di ogni tipo, conservata nell’archivio storico del comune di Casale, nonché di quello di Montebuglio, unificato nel 1869.

Già lo scorso anno erano venuti alla luce manifesti e proclami dell’epoca risorgimentale, esposti al centro culturale Il Cerro di Ramate in occasione delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’unità nazionale. Ora il paziente e appassionato lavoro di Daniela Raviol, consigliere comunale e ‘topo d’archivio’, dopo essere stata per una vita funzionario dello stesso ente sulle orme del padre Carlo, ha riportato alla luce una cospicua raccolta di carte dell’era napoleonica, quei quindici anni circa in cui il nostro territorio fece parte della repubblica Cisalpina, prima, e quindi del regno d’Italia imposto dall’occupante francese.

Si tratta di manifesti e ‘pubblicazioni da albo pretorio’ di vario tipo, che spaziano dai discorsi ufficiali per l’insediamento di grandi notabili alle sentenze capitali, dalla promulgazione di leggi ed editti ai bandi di gare d’appalto per le grandi opere, soprattutto stradali, intraprese in quell’epoca remota.

Catalogati e opportunamente selezionati – che solo alcune decine, delle svariate centinaia, di carte rinvenute hanno potuto essere utilizzate per l’occasione – costituiscono la base della mostra storica allestita presso le sale parrocchiali del Baitino a cura dell’Amministrazione comunale casalese, assessorato alla Cultura, e della Compagnia dij Pastor nel periodo della festa patronale di San Giorgio; sarà visitabile ogni sera, dalle 21 alle 23, fino al primo maggio. Il titolo ‘Da Termidoro a Lipsia’ ricorda il più antico di questi reperti, risalente appunto al termidoro (agosto) del 1797 e la battaglia di Lipsia (ottobre 1813) che segnò ‘l’inizio della fine’ per la potenza militare del Bonaparte.

Il ‘giro della sala’ offre una panoramica sintetica, ma sufficientemente esaustiva, dei grandi avvenimenti e della vita quotidiana. Ci si imbatte subito nel primo documento (6 termidoro dell’anno quinto della rivoluzione – 24 luglio 1797) che riporta le Disposizioni generali per la compilazione dei registri di stato civile, emanato dal direttorio della prima Repubblica Cisalpina, per passare all’obbligo per tutti i cittadini di portare la coccarda nazionale (4 termidoro dell’anno ottavo – 23 luglio 1800) alle taglie per la cattura dei lupi – cinque scudi per ogni maschio, quattro per le femmine - che evidentemente infestavano il territorio nel 1807. E ancora spicca la sentenza di morte per tal Faini, che sempre nel 1807 derubò, a mano armata, un borghese privandolo di orologio d’oro e fibbie, in argento, delle scarpe. E ancora l’abolizione della censura, la coscrizione obbligatoria – con relativa revoca da parte della corte di Savoia, appena restaurata, nel 1814 – la confisca di beni mobili e immobili alle istituzioni ecclesiastiche e gli importanti e moderni provvedimenti a favore dell’istruzione pubblica, dell’organizzazione civile – con il famoso Codice Napoleone - e della protezione ambientale, tanto che ad allora risale l’istituzione di quello che ancor oggi è il Magistrato del Po.



LIETI EVENTI

I migliori auguri alla piccola Emma Paulis che domenica 29 aprile entrerà a far parte della comunità parrocchiale di San giorgio con la celebrazione del Battesimo.

Auguri anche a Rosanna e Mario (…) che sabato 28 festeggeranno il 25esimo anniversario di nozze.



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