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domenica 13 ottobre 2024

Gli amministratori comunali sulla questione dell'ospedale provinciale

 


Riceviamo e pubblichiamo.

Negli ultimi giorni sono giustamente tornate alla ribalta le tematiche relative alla Sanità locale. Dalla mancanza cronica di medici di base e necessaria riorganizzazione della medicina territoriale, alla ancora più preoccupante situazione delle strutture esistenti.

A parlarne i media, colleghi Sindaci, ma anche e soprattutto medici e infermieri  che vivono giornalmente questa drammatica situazione.

Da neo Sindaco, ritengo doveroso un intervento su questa tematica, a tutela dei miei concittadini che così come tutti quelli della nostra Provincia devono subire inefficienze, disagi e difficoltà all’accesso di un diritto sacrosanto, qual è il ricorso alle cure sanitarie.

In un contesto così gravemente compromesso e che è stato paragonato ad un “Titanic” in fase di affondamento,  è ineludibile una profonda riflessione da parte della Regione Piemonte, Ente competente in materia.

La realtà è oggettiva e sotto gli occhi di tutti: personale allo stremo e gravemente sottorganico a causa di dimissioni e pensionamenti anticipati, bandi per la ricerca di medici che vanno deserti costantemente,  interventi di ristrutturazione sugli ospedali di Domodossola e Verbania che forse vedranno la luce tra 10 anni in strutture che però non avranno il personale necessario per il presidio delle varie specialità.

A fronte di tutto ciò è indispensabile mettere da parte le scelte dettate dalla politica e dal relativo consenso e guardare in faccia i nostri concittadini, perché è per il loro bene che amministriamo.

Non si vogliono ascoltare i Sindaci, ma che si tengano allora in considerazione le opinioni, le esperienze e i pareri di chi tutti i giorni lavora in questo contesto.

La risposta a questa situazione non può che essere una sola: un nuovo spedale, unico, in cui si possano attrarre, finalmente, professionisti e dare risposte concrete ad un problema ormai non più rinviabile. Dove costruire un nuovo ospedale è una tematica che si può affrontare. Riconoscere che è uno sbaglio investire 190 milioni di euro per due ospedali che già si sa non potranno garantirsi un futuro, anche.

La Regione Piemonte ascolti le tante e numerose “grida di allarme”, lo deve ai cittadini e alle future generazioni della nostra Provincia.

Il Sindaco Gabriele Falcioni

 

Concordo sulla scelta dell’ospedale unico, voglio però giustamente ricordare per correttezza politica che l’ospedale unico si poteva già fare nel 1995 nell’area di Piedimulera con la giunta di centrodestra Ghigo, c’erano anche i soldi.

Stranamente però quelli di sinistra che oggi gridano all’allarme sono quelli che allora lo bocciarono in toto con un referendum, parlo dei vecchi Sindaci di Verbania Aldo Reschigna, Domodossola Mariano Cattrini, Omegna Teresio Piazza, ed anche gli ultimi due Sindaci di Casale Corte Cerro Claudio Pizzi e Grazia Richetti allora consiglieri di minoranza, sulla falsariga di questi Sindaci votarono  contro, ricredendosi stranamente però più tardi votando a favore del progetto dell’ospedale unico progettato sulla montagna di Ornavasso voluto fortemente dal governo regionale di centrosinistra, poi anche questo progetto non fu portato avanti Concludo affermando che l’ospedale unico potevamo già averlo 30 anni fa, ma purtroppo la miopia politica di sinistra di allora non lo ha permesso

Domenico Crasà, Consigliere di minoranza


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